Marco Morandi

Marco Morandi è studente, contadino e territorialista.
Dai tempi del liceo la passione per il territorio rurale lo spinge a ricerche sui temi della ruralità, dei beni comuni, dell’accesso alla terra e dei cicli produttivi agroalimentari. Si avvicina ad esperienze come Verso Mondeggi Bene Comune e alla rete nazionale di Genuino Clandestino, comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare. Porta spesso questi temi all’interno del Collettivo Studentesco di cui fa parte e all’interno delle iniziative di autogestione.

Dal 2014 inizia a lavorare al recupero di un terreno collinare semi-abbandonato dopo la morte del nonno, imparando da parenti e vicini, ex mezzadri che costituiscono il riferimento privilegiato per la potatura e gestione biologica degli olivi, degli alberi da frutto, la pulizia del campo, la riattivazione dell’orto per l’autoconsumo familiare.

Le letture e le ricerche sui temi dell’agroecologia e dell’agricoltura contadina autosostenibile fanno da faro all’attività assieme all’esperienza pratica.

Nel luglio 2015 si diploma con una ricerca dal titolo Geografia commossa del Monte Amiata, nella quale inizia ad indagare i rapporti fra comunità insediata e paesaggi locali, ripercorrendone i tratti ambientali, le vicende storiche ed economiche.

E’ studente triennale del corso di Pianificazione della Città, del Territorio e del Paesaggio nella sede di Empoli. Il contesto scientifico della Società dei Territorialisti gli è da subito affine e vi trova terreno fertile per i propri interessi e passioni.

Nel marzo 2018 organizza assieme agli altri membri del Comitato di Gestione del Centro Civico n.2 di Sesto Fiorentino l’iniziativa “Sesto com’era – Alle radici di una comunità” presentando una ricerca dal titolo Appunti per un’operante storia territoriale, sui temi dell’espansione urbana, dei margini, del rapporto città-campagna.

Con lo stesso titolo, un suo articolo è pubblicato in un volume sulla storia locale.

Dal gennaio 2020 svolge un tirocinio presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Calenzano, redigendo una diagnosi territoriale al fine di trovare strategie per la rigenerazione agricola del territorio, ipotizzandone un Biodistretto.

Sta contemporaneamente lavorando ad una tesi dal titolo Il paesaggio dopo la mezzadria. Dalla struttura della villa-fattoria toscana al nuovo progetto integrato di territorio. 


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