Progetto di Territorio – abstract

La progettazione del territorio riguarda, nell’approccio di questa ricerca, il trattamento integrato e interscalare dei diversi elementi che definiscono una bioregione urbana: la dimensione policentrica e reticolare, morfologica e sociale, dei nodi urbani costitutivi dei diversi sistemi territoriali locali, le relazioni fra sistemi urbani e spazi aperti agro-forestali verso equilibri ecosistemici, gli equilibri autoriproduttivi dei bacini idrografici, la riqualificazione delle reti ecologiche e degli ambiti paesistici.
Il progetto di territorio cosi orientato è motivato dalla presa d’atto delle emergenze ambientali, sociali, territoriali e identitarie derivate da modelli insediativi centroperiferici e omologanti, prodotti dalla globalizzazione economica, che tendono a produrre urbanizzazioni sempre più estese, non più assimilabili al concetto di città. In risposta a queste emergenze, la Scuola territorialista italiana ha sviluppato una accezione di sviluppo locale come «rovesciamento del precedente atteggiamento della modernizzazione rispetto alle culture locali, ai luoghi, alle identità territoriali» (Magnaghi, Il progetto locale, 2000), divenendo centrale «la rivalutazione delle peculiarità dei luoghi» per attuare modelli di sviluppo «autosostenibili».
La trattazione integrata degli elementi che compongono la bioregione urbana è essenziale per produrre progetti di territorio fondati sulla valorizzazione (piuttosto che sulla semplice conservazione) delle identità territoriali quali giacimenti patrimoniali, in grado di generare un nuovo “valore aggiunto territoriale”. Si tratta di progettare una organizzazione territoriale che sia in grado di riprodurre in modo equilibrato il proprio ciclo di vita, elevando la qualità dell’abitare, urbana e territoriale, armonizzando fra loro fattori produttivi, sociali, ambientali, culturali, estetici per la produzione di ricchezza durevole.

Questo tipo di approccio al governo delle trasformazioni territoriali è, nella pratica ordinaria, ampiamente subordinato a fattori e domande esogene di crescita quantitativa, indifferenti alle specificità dei contesti e dei luoghi e alle complesse interazioni fra i processi e le risorse costitutive l’identità del territorio stesso. Si tratta molto spesso non di progetti di territorio ma di progetti “sul territorio”, privi di coordinamento e relazione fra di loro, esito di domande avanzate da forti portatori di interesse rispetto al quale il settore pubblico è spesso subalterno ed incapace di costruire un progetto condiviso orientato al bene comune.
In questo contesto anche la definizione normativa – e pratica – di metodi di pianificazione statutaria volta alla definizione delle condizioni di riproducibilità sostenibile del territorio e delle sue dotazioni patrimoniali, diviene molto spesso un puro esercizio retorico poiché carente di una efficace integrazione settoriale e di una adeguata argomentazione pubblica delle scelte.

In questo modello di governance della pianificazione il progetto di territorio non è praticato e sviluppato, anche in ragione di una consistente difficoltà operativa legata al suo carattere multidisciplinare e alla necessità di ridefinire condizioni sostantive e processuali per la sua pratica.
Il progetto di territorio richiede infatti un approccio multiscalare e multidisciplinare che assume le caratteristiche che identificano la bioregione, nei suoi elementi invarianti di lunga durata, come riferimento strutturante per l’organizzazione degli insediamenti umani, dalla scala regionale a quella urbana fino ai “quartieri” e/o “villaggi urbani”, verso modelli reticolari e non gerarchici.
Il riferimento alla bioregione, se effettivamente assunto, comporta poi un radicale cambiamento nelle metodologie progettuali del rapporto tra spazi costruiti e spazi aperti ed agro forestali, definendo nuovi rapporti di reciprocità tra mondo urbano e rurale come base per la riqualificazione dei sistemi urbani regionali e introducendo il concetto di multifunzionalità degli spazi aperti, in particolare degli spazi agroforestali: funzioni ecologiche, di salvaguardia idrogeologica, paesistiche, fruitive, di chiusura locale dei cicli dell’alimentazione, delle acque, dei rifiuti.
La ricerca restituirà il progetto di territorio nella forma di un trattato, articolato dal livello regionale, attraverso la definizione delle grandi invarianti statutarie, fino alla scala del progetto urbano e dei regolamento edilizi; applicando le regole statutarie individuate a casi studio in regioni urbane centrali, periferiche e marginali.

 

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